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11 FEBBRAIO 2022XXX Giornata Mondiale del Malati 2022 |
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso»
(Lc 6,36).
Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità
Sono passati esattamente trent’anni da quando san Giovanni Paolo II decise di istituire la Giornata Mondiale del Malato (GMM), con l’obiettivo di creare una «occasione per crescere nell’atteggiamento di ascolto, di riflessione e di impegno fattivo di fronte al grande mistero del dolore e della malattia» (Giovanni Paolo II, Messaggio per la prima Giornata Mondiale del Malato).
Per aiutare tutti noi a riflettere sul cammino di sofferenza che può caratterizzare ogni essere umano, in modo particolare in quest’epoca ancora fortemente segnata da una grave pandemia, per questa Giornata è stata scelta un’esortazione tratta dal Vangelo di Luca «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso» (Lc 6,36). La sollecitazione che Gesù rivolge ai suoi discepoli e alla folla che lo seguiva (malati compresi), subito dopo aver pronunciato il discorso delle Beatitudini (cfr. Lc 6, 17.20-26), invita l’uomo a meditare su una duplice realtà: quella del Padre, che guarda i suoi figli con amore, anche quando si allontanano da Lui, e quella di chi si fa prossimo al dolore e alla malattia, rivolgendo uno sguardo di misericordia verso il proprio fratello sofferente. L’agire verso gli infermi, quindi, non può prescindere dalla consapevolezza dell’amore di Dio che si prende cura di ogni sua creatura. Possiamo prenderci cura degli altri, infatti, solo perché per primo il Padre misericordioso si è preso cura di noi (cfr. 1Gv 4, 10.19). Acquisire questa consapevolezza diviene di fondamentale importanza, proprio per liberare la relazione con il sofferente da ogni possibile forma di pietismo.
La vicinanza al malato, però, non può risolversi in un’assistenza occasionale, in un singolo episodio, magari anche anonimo e spersonalizzato, ma deve svilupparsi e crescere, ricercando una relazione di fraternità che consenta al sofferente di cogliere, pur nel dramma della malattia e nella obbligata distanza imposta dalle norme epidemiologiche, uno spiraglio di luce che illumini e doni significato all’esistenza. Papa Francesco, parlando dell’attenzione di Cristo per i malati, ci ricorda che «Gesù si è fatto vicino a ognuno di loro e li ha guariti con la sua presenza e la potenza della sua forza risanatrice. Pertanto, non può mancare, tra le opere di misericordia, quella di visitare e assistere le persone malate» (Francesco, Udienza generale “Visitare i malati e i carcerati” 09.11.2016) e ancora aggiunge, nel suo Messaggio per la XXX Giornata Mondiale del Malato «vorrei ricordare che la vicinanza agli infermi e la loro cura pastorale non è compito solo di alcuni ministri specificamente dedicati; visitare gli infermi è un invito rivolto da Cristo a tutti i suoi discepoli. Quanti malati e quante persone anziane vivono a casa e aspettano una visita! Il ministero della consolazione è compito di ogni battezzato, memore della parola di Gesù: «Ero malato e mi avete visitato» (Mt 25,36).
Impegniamoci, perciò, a vivere una prossimità fatta di misericordia, basata su gesti concreti, magari anche piccoli, come ad esempio una semplice telefonata o la condivisione spirituale di un momento di preghiera, diventando uno strumento per alleviare le sofferenze di tanti nostri fratelli sofferenti nel corpo e nello spirito.
Preghiera per la XXX Giornata Mondiale del Malato
Padre misericordioso, fonte della vita,
custode della dignità di ogni persona,
ricolmaci della tua misericordia
e fa’ che, camminando insieme, possiamo testimoniare
la tua predilezione per chi è rifiutato, sofferente e solo.
Sostieni sempre medici, infermieri,
sanitari e tutti i curanti.
Signore Gesù, umiliato e crocifisso,
custode dell’umana sofferenza,
insegnaci a servire e amare ogni fratello e sorella.
Tu che hai sperimentato il dolore e l’abbandono,
accompagna tutti i malati
e sofferenti nel corpo e nello spirito
e insegnaci a scoprire il tuo volto in ognuno di loro.
Spirito Santo, nostro paraclito,
custode dell’umanità bisognosa di cura e di amore,
soccorri la nostra debolezza e vulnerabilità,
accogli le nostre quotidiane fatiche e sofferenze,
donaci la speranza dell’incontro beato per l’eternità.
Maria, testimone del dolore presso la croce,
prega per noi.